I frutti che la terra è in grado di donarci sono preziosi tanto quanto l’energia che serve a produrli. Per questo motivo la ricerca applicata in campo agricolo è sempre più orientata alla sperimentazione di soluzioni innovative e quanto più sostenibili possibile, sia per la natura che per le comunità.
In Italia le pressioni dell’Europa si fanno sentire sempre di più ai fini del raggiungimento dei 32 GWp di potenza da energia rinnovabile entro il 2030. A differenza di tante nazioni in cui l’installazione di impianti di grandi dimensioni su suoli agricoli viene favorita, in Italia viene contrastata, allontanando sempre più gli obiettivi prefissati dall’UE. Sembra ormai chiaro a tutti che la sola installazione sui tetti di edifici e capannoni non basti al fine del soddisfacimento delle esigenze energetiche nazionali.
Una nuova soluzione si prospetta però all’orizzonte: quella dell’agrovoltaico!
Da molti viene definita come la svolta sostenibile all’agricoltura del futuro, soprattutto in un contesto mondiale in cui il fabbisogno di cibo si fa sempre più alto e dove la perdita di spazi agricoli per scopi energetici ha bisogno assoluto di essere limitata. Nello specifico, si tratta di pannelli solari sospesi nei campi. In questo modo, i terreni sottostanti vengono coltivati e gli stessi pannelli producono energia, garantendo un doppio guadagno agli agricoltori. Tutto ciò grazie ai cosiddetti traker, ovvero inseguitori solari biassali. In pratica si sfrutta l’energia del sole su più livelli, integrando in maniera eco-sostenibile tre fondamentali necessità del vivere umano: il bisogno di energia, l’utilizzo del territorio e delle sue risorse, le produzioni agricole. La tecnologia agrovoltaica, inoltre, consente di superare i limiti dei tradizionali impianti fotovoltaici in termini di compatibilità con l’agricoltura, sostenibilità ambientale e tutela del paesaggio.
Nient’altro che sostegni alti poco meno di 5 metri da terra e comunicanti tra loro tramite una rete wireless. Gli stessi sostegni muovono i filari dei pannelli fotovoltaici e ne modificano l’inclinazione, sfruttando così tutti i raggi di sole presenti in ogni ora del giorno. Inoltre, la distanza tra un traker e l’altro, pari a 12 metri, garantisce l’illuminazione e lo spazio necessario per il passaggio dei mezzi agricoli. I terreni che utilizzano questo impianto sono diversi: Castelvetro Piacentino ne dispone uno su un terreno di 8,6 ettari, se ne può trovare un altro, sempre vicino Piacenza, a Monticelli d’Ongina di 21 ettari, uno vicino a Mantova di 5 ettari ed infine, uno a Marcaria, in provincia di Mantova, di 25 ettari.
L’Europa e l’Italia ci chiedono un grande sforzo per cambiare le cose a livello energetico-ambientale e questa soluzione tecnica può rappresentare il futuro dei prossimi decenni!
Radovani Servizi è sempre attiva nella progettazione di impianti di questa tipologia e può venire incontro ai proprietari terrieri per offrire loro una opportunità di rendita fissa nel tempo.
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Fonte: www.impreselab.it